Ieri, 11 settembre, ha avuto inizio il nuovo anno scolastico. Dall’infanzia alle superiori, sono circa 254.000 gli studenti e le studentesse che hanno iniziato o ripreso a frequentare le scuole statali torinesi, ai quali si aggiungono i circa 33.000 delle scuole paritarie.
Dalla fotografia scattata ai nastri di partenza dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, emergono dati interessanti. Ne segnaliamo quattro.
1) Il numero di studenti si sta restringendo solo nelle scuole di grado inferiore: il declino demografico sta investendo pesantemente le scuole primarie (meno 11,3% in cinque anni) ed erodendo sempre più le iscrizioni alle scuole secondarie di I grado (meno 6,3%), ma non ha ancora interessato le scuole secondarie di II grado (+ 2,7%, come riportato nel grafico). Le attuali difficoltà di reclutamento di diplomati da parte delle imprese non sono dunque imputabili alla demografia, che però farà sentire i suoi effetti dalla seconda metà del decennio.
Fonte: Elaborazione UIT su dati Ministero Istruzione e Merito.
2) A fronte di una diminuzione degli studenti, il numero complessivo delle classi rimane costante a quota 12.600. Va quindi restringendosi il numero medio di alunni per classe: diventano più rare le cosiddette “classi pollaio”, mentre si aprono maggiori opportunità per una didattica mirata alle esigenze dei singoli. Al momento, la contrazione demografica non esercita un impatto negativo sugli organici dei docenti.
3) Alle scuole secondarie di II grado si conferma il successo del Liceo Scientifico – opzione Scienze Applicate (che sacrifica il latino a vantaggio dell’informatica e di una didattica più laboratoriale), al primo posto con il 12,3%. Seguono il Liceo Scientifico tradizionale (10,3%), l’Istituto Tecnico indirizzo AFM (Amministrazione, Finanza e Marketing, all’8,2%), il Liceo delle Scienze Umane (7,5%), il Liceo Linguistico (7,4%) e l’Istituto Tecnico indirizzo Informatica e Telecomunicazioni (6,8%). Da notare che il Liceo Classico si colloca solo al nono posto, con un modesto 4,1% delle scelte.
4) Prosegue, a seguito dei pensionamenti e anche di alcuni casi di abbandono, la riduzione nel numero dei Dirigenti Scolastici, attori fondamentali per la scuola dell’autonomia: nell’a.s. 2019-20, quello dello scoppio della pandemia, in Piemonte erano 527; quest’anno sono scesi a 460. Poiché le istituzioni scolastiche sedi di direttivo sono attualmente 539, i dirigenti con reggenza – ossia ai quali viene affidata una seconda scuola, con ovvi problemi di efficacia – saranno ben 79.
In allegato la nota del Ministero dell’Istruzione e del Merito - Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte "La scuola in Piemonte - dati di avvio dell'anno scolastico 2023/2024".