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Comunicazione e Rapporti associativi - Comunicato Stampa - 31/12/2024

Lettera di fine anno del Presidente dell'Unione Industriali Torino

 

Torino, 31 dicembre 2024

 

Care Colleghe e Cari Colleghi,

stiamo per salutare questo 2024 ricco di sfide e momenti non sempre facili che, insieme, abbiamo affrontato.

Voglio iniziare queste poche righe con un grazie sentito per il Vostro supporto, il Vostro coraggio e la Vostra capacità di dare concretezza alla parola resilienza.

Oggi è il momento di guardare al futuro, al 2025, che si annuncia complesso e richiede una premessa: siamo un territorio con una straordinaria eterogeneità industriale e il nostro è un sistema economico e sociale solido, che sente l’urgenza di un costante rinnovamento, a partire dai suoi fondamentali.

Ecco perché la cifra del nostro essere non è solo nel nostro passato, ma anche nella nostra capacità di innovare giorno dopo giorno, in quella che abbiamo definito nella nostra assemblea “intelligenza industriale”, nell’essere comunità e nel lavorare insieme per il futuro delle nostre aziende e del nostro territorio.

Se lo scenario macro-politico è incerto - inutile sottolineare le variabili in costante mutazione - si vedono anche possibili schiarite all’orizzonte.

Nell’Unione Europea sembra che finalmente il vento sia cambiato a favore dell’industria. Lo dimostra la Competitiveness Compass che verrà presentata all’inizio di gennaio e, secondo la stessa presidente Ursula Von der Leyen, si baserà sul rapporto Draghi e avrà l’obiettivo di chiudere il divario di innovazione con gli Stati Uniti e la Cina. Vedremo poi a fine febbraio il Clean Industrial Deal, un piano ad ampio raggio per incanalare gli investimenti nelle infrastrutture e nell'industria e l’Omnibus Simplification Package, che dovrebbe ridurre gli oneri sulle imprese.

Venendo al nostro Paese, nonostante il PNRR, il PIL è tornato a crescere a livelli troppo modesti. Guardando però al bicchiere mezzo pieno, nella Legge di Bilancio, come Confindustria ha richiesto a più riprese, si è lavorato per introdurre l’IRES premiale per chi lascia gli utili in azienda, una misura pensata e voluta per sostenere gli investimenti, linfa vitale per tornare a essere competitivi, così come la rimodulazione di Transizione 5.0 e il potenziamento di Industria 4.0.

Certamente, però, questo non basta nel breve per invertire la serie negativa di 21 mesi consecutivi di calo della produzione industriale. Dobbiamo, come imprenditori, continuare a condividere la visione strategica della necessità di migliori infrastrutture, investimenti in ricerca e innovazione, sostegno nella creazione e gestione delle competenze, una riforma che guardi anche all’industria per la formazione e un approccio di lungo termine su energia e nucleare. In una frase: abbiamo bisogno di politica industriale.

Guardando al Piemonte e a Torino, l’automotive e la mobilità sono tornate al centro della scena, in un’altalena di annunci e programmazioni a tutti i livelli. Molto dipenderà dalle scelte politiche dell’Unione Europea. Noi continuiamo a batterci per la neutralità tecnologica ed è oramai evidente come, per realizzare lo sforzo di investimento necessario per recuperare produttività, dobbiamo per forza parlare di un “mobility act”, in tutto simile a quello ipotizzato per i microchip, per rimettere al centro non solo la nostra straordinaria filiera, ma anche l’opportunità di avere per il futuro, come territorio, un ruolo di primo piano.

Ipotizzare un piano per la mobilità deve essere una priorità, il nostro indotto lo merita e ha tutte le competenze, il network e la capacità per poter continuare a crescere a livello nazionale e internazionale.

In questa visione, il piano di Stellantis per il futuro di Mirafiori e degli altri stabilimenti del Paese, che prevede 6 miliardi di acquisti da fornitori italiani, può diventare una leva per ulteriori investimenti in Italia da parte di altri costruttori.

Avere qui a Torino la Fondazione AI4Industry, che avrà sede alle OGR, apre per un territorio come il nostro opportunità concrete.

Noi abbiamo l’intelligenza industriale, che ha anche contribuito alla nascita di nuove eccellenze cittadine, dal biomedicale alla meccatronica avanzata, dal digitale alla “aero-space economy”. A proposito di quest’ultima, ricordo che il ministro Urso prevede di allocare risorse per 7,2 miliardi fino al 2027 da destinarsi alle PMI del settore, all’interno di un disegno di legge dedicato allo spazio, che dovrebbe essere approvato dal Parlamento entro la primavera.

La nostra Città ha tutte le carte in regola per crescere e diventare un punto di riferimento in questo settore nel panorama europeo e siamo convinti che Torino è la capitale dell’aerospazio italiana.

Voglio infine sottolineare un pensiero, che guida la nostra attività e continuerà a farlo: Torino affonda le radici nell’industria e nell’impresa. Il suo essere una città discreta ha contribuito a renderla concreta, ricca di passioni da cui si è generato nel tempo valore per i suoi cittadini e per l’Italia. Non c’è settore e non c’è filiera in cui non abbiamo dimostrato le nostre capacità. Siamo protagonisti nella meccanica, nella meccatronica, nella gioielleria, nell’alimentare, nell’arte, nella moda, nella chimica e nella tecnologia. A Torino la cultura e l’ingegno guidano l’idea: un connubio di creatività e sapere che sappiamo tradurre in sostanza, in saper fare.

Il 2024 è stato anche l’anno che ci ha visti Capitale della Cultura d’Impresa, per cui ringrazio per il lavoro svolto la Presidenza Marsiaj. Uno sforzo organizzativo e culturale evidente e costante, realizzato con impegno da tutti noi insieme, collaboratori e aziende.

La cultura è impresa e l’impresa è cultura, è storia, è tradizione ma rappresenta anche il futuro del nostro territorio.

Questo è il principio ispiratore che ci ha guidati nella definizione di un programma con 130 eventi organizzati e 75.000 partecipanti. Oggi più che mai noi tutti sentiamo la responsabilità di rafforzare i principi di sostenibilità ESG nel nostro operato e di assumerli a modello di crescita per l’Associazione e tutte le aziende del network.

Il nostro Bilancio di Sostenibilità, giunto alla sua quarta edizione, è una testimonianza concreta dell’impegno continuo con cui promuoviamo una crescita sostenibile e inclusiva. La prossima edizione del Bilancio, nel 2025, avrà come base di partenza proprio il programma di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024, grazie al quale abbiamo valorizzato le nostre eccellenze produttive, il legame con il territorio, il dialogo tra imprese e Istituzioni e la ricerca di soluzioni condivise.

Abbiamo inoltre sviluppato tante iniziative sul tema della parità di genere e dell’inclusione, che oramai rappresentano una strada tracciata: Unione Industriali Torino ha conseguito anche per il 2024 la relativa certificazione UNI/PDR 125:2022. ll Tavolo Diversity, Equity and Inclusion coinvolge più di 90 imprese.

Quest’anno abbiamo aderito a Luci d’Artista, con l’acquisto insieme a “Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino” dell’opera del giovane artista Erik Saglia, “Euridome”, che abbiamo collocato sulla nostra facciata.

Dopo il restyling avviato negli anni scorsi e che si va concludendo, oggi abbiamo una “casa delle imprese” - la nostra casa - più efficiente, più bella e più rispondente alle necessità delle aziende. Anche le sale del Centro Congressi, il Circolo e le sale sindacali sono state ristrutturate per accogliere più efficacemente gli imprenditori associati e le aziende. E altri lavori proseguiranno nel 2025.

Continueremo a credere nelle Filiere. Con la nascita della nuova filiera “Aerospace & Defense”, sono convinto che cresceranno, grazie alla Vostro contributo associativo, con l’obiettivo di incrementare le occasioni di partecipazione trasversale e finalizzata al business.

Sono tutti cambiamenti pensati e realizzati per migliorare il servizio per noi Aziende.

Ma, come dicevo, guardiamo sempre avanti ed ecco perché ci tengo molto a ricordare come nei nostri eventi e iniziative, tra cui il Pmi Day nazionale e la finale di Eureka Funziona, siano stati coinvolti 12.000 studenti. È su di loro, infatti, che abbiamo il dovere di investire già oggi, per generare sviluppo e imprimere un nuovo impulso economico e sociale al nostro Paese, attraverso la leva della creatività e la spinta all’imprenditorialità.

Voglio poi ringraziare chi ogni giorno si impegna per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti al servizio degli Associati. Innanzitutto, i miei Vicepresidenti: Antonio Casu, Alberto Dal Poz, Giorgia Garola, Marco Lavazza, Gabriella Marchioni Bocca, Manuele Musso, Tatiana Rizzante, Marco Zoff, Barbara Graffino, che guida il Gruppo dei Giovani Imprenditori e Filippo Sertorio, Presidente della Piccola Industria.

Desidero ringraziare in modo particolare il Direttore dell’Unione Industriali Torino, Angelo Cappetti, e con lui tutta la nostra struttura.

Infine, un grandissimo grazie ai Presidenti dei nostri gruppi merceologici, che costituiscono l’asse portante della nostra Unione.

Enrico Audano, Presidente del Gruppo Industrie Varie; Erica Azzoaglio, Presidente del Gruppo Credito Finanza e Assicurazioni; Maurizio Bazzano, Presidente del Gruppo Innovation Services Industry, che come Seti ha traguardato i 40 anni di attività; Nicola Benvenuti, Presidente del Gruppo Facility; Giuseppe Bergesio, Presidente Gruppo Energia; Carlo Emanuele Bona, Presidente del Gruppo Grafici, Cartai e Cartotecnici; Giacomo Cacciabue, Presidente del Gruppo Gomma Plastica; Stefano Cornaglia, Presidente del Gruppo Turismo e Cultura; Vittorio Di Tomaso, Presidente Gruppo Digital Technologies; Giorgia Garola, Presidente dell’Amma; Simone Lattes, Presidente degli Editori; Matteo Mazzoni, Presidente dell’Associazione Legno e Sughero; Manuele Musso, Presidente del Gruppo Moda Tessile e Accessori (MTA); Giovanni Ossola, Presidente Trasporti, Infrastrutture e Materiali da Costruzione; Paolo Parato, Presidente Gruppo Chimica Vetro; Simona Radicci, Presidente del Gruppo Alimentari; Elena Zara, Presidente del Gruppo Sanità. Insieme a loro ringrazio Antonio Mattio, Presidente del Collegio Costruttori Edili – ANCE Torino; Serena Lancione, Presidente ANAV; Giampiero Orleoni, Presidente di Arpiet.

Uno sforzo continuo che dà frutti concreti: nel 2024 sono 164 le imprese del territorio che si sono iscritte, portando il totale a 2.239 aziende per 118.375 dipendenti.

Continueremo a lavorare duramente, senza negare le difficoltà, ma affrontandole avendo consapevolezza nei nostri mezzi; ripartiamo dal nostro orgoglio del fare impresa.

Sappiamo rialzarci se cadiamo, senza paura di affrontare nuove sfide!

La passione vive e vivrà ancora qui e noi industriali siamo pronti a essere a fianco di Torino e dei cittadini per costruire insieme il nostro futuro.

Auguro a Voi e alle Vostre famiglie un felice 2025.

 

Il Presidente

Marco Gay

 

 

 

 

 

 

 

 

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